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1) Dizion. 5° Ed. .
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pag.795


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Definiz: Pronome relativo così di persona come di cosa prossimamente nominata: si unisce con ambedue i generi e numeri, sia come soggetto, sia come oggetto, ed anche in costrutto con preposizioni. Il quale, La quale, I quali, Le quali. È peraltro di uso assai più comune di questo pronome, e serve a certe maniere e costrutti, specialmente familiari ed ellittici.
Dai due casi del pronome relativo latino, quem, accusativo singolare, e quae, neutro plurale; donde probabilmente la ragione della doppia relazione del Che a persona e a cosa, in ambedue i numeri.
Definiz: § I. Relativo di persona. –
Esempio: Dant. Inf. 10: La gente che per li sepolcri giace Potrebbesi veder?
Esempio: E Dant. Inf. 32: Ma quelle donne aiutino il mio verso Ch'aiutaro Anfione a chiuder Tebe.
Esempio: Petr. Rim. 2, 254: Sopra 'l monte Tarpeo, canzon, vedrai Un cavalier ch'Italia tutta onora.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 54: Quantunque appo coloro che discreti erano.... io ne fossi lodato,.... nondimeno ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 297: Ma pur, sì come quella ch'era d'alto ingegno,.... s'ebbe pensato ec.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 177: Il quale [Michele di Lando].... merita d'essere annumerato intra i pochi che abbino beneficata la patria loro.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 4: Isabella son io, che figlia fui Del re ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 149: Nè mancaron di quelli che, solo per contraddire a' miei detti, non si curarono di recare in dubbio quanto ec.
Esempio: Pallav. Libr. Ben. 366: L'uomo.... vuol bene specialmente a coloro che scorge dall'autore dell'universo più ben voluti.
Esempio: Fosc. Poes. 183: E me che i tempi ed il desìo d'onore Fan per diversa gente ir fuggitivo, Me ec.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 160: Quelli che viaggiano, specialmente se sono uomini di qualche ingegno e che posseggono l'arte del conversare, facilmente lasciano di sè nei luoghi da cui passano, un'opinione molto superiore al vero.
Definiz: § II. E in costrutto, più specialmente con la preposizione Di. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 273: Simil non credo che Giason portasse.... Nè 'l pastor di che ancor Troia si dole.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 153: Così l'andata mia dubbiosa e tarda Facean gli amanti, di che ancor m'aggrada Saper.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 274: O figliuola mia,.... questo è il diavolo di che io t'ho parlato.
Definiz: § III. E pure relativo di persona denotata per mezzo d'un Add. pronominale possessivo. –
Esempio: Nov. Grass. Legn. 34: Lascia andare queste frascherie:.... fa' a mio modo, che ti consiglio del bene tuo.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 251: Io non voglio bruttarmi le mani nel sangue d'alcuno, e massime del tuo, che non mi offendesti mai.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 508: Volete dunque farvi lecito voi di mettere il nome e la persona mia in campo, che mai non fiatai di voi,.... e non volete ch'io mi risenta?
Definiz: § IV. Relativo di cosa. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Temer si dee di sole quelle cose Ch'hanno potenza di fare altrui male; Dell'altre no, che non son paurose.
Esempio: E Dant. Purg. 25: Guarda 'l calor del sol che si fa vino, Giunto all'umor che dalla vite cola.
Esempio: Petr. Rim. 1, 6: Venendo in terra a illuminar le carte, Ch'avean molt'anni già celato il vero.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 341: Io sono dell'andar certo; e del tornare, per mille casi che posson sopravvenire, niuna certezza ho.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 166: Il moltiplicare adunque ne' mali ci farà più facilmente trovar perdono, e ci darà la via di avere quelle cose che per la libertà nostra d'avere desideriamo.
Esempio: Ar. Orl. fur. 5, 1: Tutti gli altri animai che sono in terra O che vivon quïeti e stanno in pace, O se vengono a rissa ec.
Esempio: Galil. Op. astronom. 4, 232: Io confesso.... di esser come quella scimia che crede fermamente veder nello specchio un'altra bertuccia.
Esempio: Parin. Poes. 98: Sol ne apprendi Quel che la dolce voluttà rinfranca, Quel che scioglie i desiri, e quel che nutre La libertà magnanima.
Esempio: Alf. Trag. 5, 165: Ciò ch'io dico e chieggo, So quanto importi.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 12: Mossi [gli uccelli] parte dalla letizia che prendono del giorno nuovo, parte da quel piacere che è generalmente a ogni animale sentirsi ristorati dal sonno e rifatti.
Definiz: § V. E in costrutto con preposizione. –
Esempio: Dant. Purg. 21: Chè riso e pianto son tanto seguaci A la passion da che ciascun si spicca, Che men seguon voler nè più veraci.
Esempio: E Dant. Parad. 30: Quel gran seggio a che tu gli occhi tieni.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 68: Non è l'uomo certo di sè.... ch'egli abbia tanta e tale contrizione, che sia sofficiente a tôrre via tutto il reato della pena.... a che altri è obbligato per gli peccati.
Esempio: Petr. Rim. 2, 35: Gli occhi, di ch'io parlai sì caldamente.
Esempio: E Petr. Rim. 2, 265: Quelle pietose rime, in ch'io m'accorsi Di vostro ingegno e del cortese affetto.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 63: Qual fosse la cagione per che le cose, che appresso si leggeranno, avvenissero.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 347: Quelle due somiglian robe di che io già.... vestito ne fui.
Esempio: E Bocc. Fiamm. 29: Non si fa loro ingiuria se, per quelle leggi con che elli trattano altrui, sono trattati essi.
Esempio: E Bocc. Filoc. 393: Il facevan molto maggiore [il romore del mare] le dolenti voci de' marinari,.... conoscendo il pericolo in che erano.
Esempio: Poliz. Pros. 56: Sì per il modo con che fu mandato via di questa casa, sì ec.
Esempio: E Poliz. Pros. 71: Qua su fo quello per che venni, con diligenzia.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 165: Mostrando l'uno all'altro i pericoli in che si trovavano.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 25: Con un gran ramo d'albero rimondo, Di che avea fatto una pertica lunga, Tenta il fiume.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 3, 3: Quella cetra Con che tu dopo i gigantei furori Rendesti grazia ec.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 17, 34: Era presso alla grotta in ch'egli stava.... Un'altra non minor di quella cava.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 6: Poco però vi è a che rispondere, essendo quella responsiva ad una mia.
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 2, 6: I' mi son disviluppato, me' ch'i' non credeo, dalla ragna in che i' aeo inciappato senz'avvedemmene.
Definiz: § VI. E si usò anche con l'articolo il che, così con preposizione, come senza. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 248: La donna, contenta molto, si dispose a voler tentare, come quello potesse osservare il che promesso avea.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 125: Se voi m'ubbidiste come vero re si dee ubbidire, io vi farei goder di quello senza il che per certo niuna festa compiutamente è lieta.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 160: Questo poverello non ci ha merito nessuno, per il che abbia avuto questo tesoro.
Definiz: § VII. Che, in costrutto, adoperasi per ellissi anche senza la preposizione, specialmente quando questa è premessa al sostantivo o pronome al quale il Che si riferisce o ne dipende; secondo che qui verremo notando partitamente. Con ellissi della preposizione A; Al quale , Alla quale, Ai quali, Alle quali; e si riferisce anche a persona. –
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 168: Dio a quegli che dà le grandi virtù.... lascia alcun difetto.
Esempio: Petr. Rim. 1, 48: Ed io son un di quei che 'l pianger giova.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 277: Io mi crederrei in brieve spazio di tempo recarla a quello che io ho già dell'altre recate.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 317: Trovai molti compagni a quella medesima pena condennati, che io.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 283: Messere, son [i fichi] di quel fico che voi mi mandaste.
Esempio: Pulc. L. Morg. 17, 69: I mamalucchi voglion per vantaggio Per ogni bastonata un nasserì Da ogni peccator che fanno oltraggio.
Esempio: Machiav. Disc. 10: Si debbe ordinare che a quelle necessitadi le leggi li costringano [gli uomini], che il sito non li costringesse.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 10: Fan fede a quel ch'i' fu' grazia e diletto In che carcer quaggiù l'anima vive.
Esempio: Grazz. Comm. 389: Io tornai dal servigio che voi mi mandaste.
Definiz: Con ellissi della preposizione Con; Col quale, Colla quale, Co' quali, Colle quali. –
Esempio: Dant. Inf. 21: Con quel furor e con quella tempesta, Ch'escono i cani addosso al poverello.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 286: Alla qual cosa forse così liberal non sarei, se così rade o con quella difficultà le mogli si trovasser, che si truovan gli amici.
Esempio: Poliz. Pros. 103: Con quel capestro medesimo che egli era stato impiccato,.... lo strascinorono per tutti e borghi di Firenze.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 12: Rimase quella provincia a discrizione di Totila, il quale di nuovo prese Roma. Ma non fu con quella crudeltà trattata, che prima, perchè ec.
Esempio: E Machiav. Disc. 424: I Romani.... combattevano col medesimo animo e con la medesima virtù nel fine, che nel principio.
Esempio: Ar. Orl. fur. 13, 37: Con quell'agevolezza che si vede Gittar la canna lo spagnuol leggiadro, Orlando il grave desco da sè scaglia.
Definiz: Con ellissi della preposizione Di; Del quale, Della quale, De' quali, Delle quali; e si riferisce anche a persona. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 91: Il malo uomo.... sì sparge di quello, che egli è pieno.
Esempio: Dant. Inf. 26: Dentro da' fuochi son gli spirti; Ciascun si fascia di quel ch'egli è inceso.
Esempio: Comp. Din. Cron. 80: I figliuoli di messer Mosca, che l'uno era arcivescovo,.... divenuti nemici per gara ec.
Esempio: Fiorett. S. Franc. 121: Se gli parò dinanzi.... una donna con un suo figliuolo in braccio, il quale avea otto anni, che li quattro era stato ritropico.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 314: Sappi, niun di costoro esser colpevole di quello, che ciascuno se medesimo accusa.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 128: Mandolla a due cristiane rinnegate, che l'una avea nome Crista, l'altra Calista.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 244: Passava da un romitoro, dove erano tre giovene romite, che l'una era bellissima quanto potesse essere.
Esempio: Ar. Sat. 1, 169: Alla quinta sorella, che è rimasa, Era bisogno apparecchiar la dote Che le siam debitori, or che si accasa.
Esempio: E Ar. Sat. 1, 187: Ma se l'uomo è sì ricco, che sta ad agio Di quel che la natura contentarse Dovria ec.
Esempio: Legg. Tosc. 1, 219 t.: Vedrà oculatamente i bisogni delle spese, che proporranno avere necessità le Comunità.
Definiz: Con ellissi della preposizione In; Nel quale, Nella quale, Ne' quali, Nelle quali. –
Esempio: Bocc. Decam. 4, 46: Chi il commendò mai tanto, quanto tu 'l commendavi in tutte quelle cose laudevoli, che valoroso uomo dee essere commendato?
Esempio: Sacch. Nov. 2, 146: Fossono fatti rivolgere in quel vituperoso fastidio che Gian Sega gli fece attuffare.
Esempio: Machiav. Disc. Ded. 2: Pigliate adunque questo in quel modo che si pigliano tutte le cose degli amici.
Esempio: Bart. D. As. 1, 2, 39: Tenevano il Saverio in quell'amore che padre, e in quella reverenza che santo.
Definiz: Con ellissi della preposizione Per; Pel quale, Per la quale, Pe' quali, Per le quali. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. 60: Or da che è ella, s'ella non si aopera a quello ch'è fatta?
Esempio: Dant. Inf. 2: Ma dimmi la cagion, che non ti guardi Dello scender quaggiuso.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 20: Onde è questo desco nel deserto, nel quale non è via che gente ci passi.
Esempio: Frescobald. Viagg. 130: Discendemo per la via che eravamo saliti.
Definiz: Con ellissi della preposizione Sotto; Sotto il quale, Sotto la quale, Sotto i quali, Sotto le quali. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 65: Visse [Firenze] sotto quella fortuna che vivevano quelli che comandavano all'Italia.
Definiz: Trovasi anche con ellissi della preposizione Fra; Fra i quali, Fra le quali. –
Esempio: Poliz. Pros. 63: Qui sono con lei queste donne de' Panciatichi, che è la madre di questo Andrea, che è molto intendente.
Definiz: § VIII. Più comunemente, Che si adopera con ellissi della preposizione In, quando si riferisce a tempo, stagioni e simili; e significa Nel quale, Nella quale ec.; ed anche Durante il quale, Durante la quale ec. –
Esempio: Dant. Inf. 26: Nel tempo che colui che il mondo schiara, La faccia sua a noi tien meno ascosa.
Esempio: E Dant. Purg. 12: Le scalee che si fero ad etade Ch'era sicuro il quaderno e la doga.
Esempio: Cavalc. Dial. S. Greg. 165: Da quell'ora della sera, che v'erano entrati, insino al giorno.... non cessarono di lavorare.
Esempio: Petr. Rim. 1, 5: Era 'l giorno ch'al sol si scoloraro Per la pietà del suo Fattore i rai.
Esempio: E Petr. Rim. 1, 62: Nella stagion che 'l ciel rapido inchina Verso occidente, e che 'l dì nostro vola A gente che di là forse l'aspetta.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 11: Talchè per trentotto anni che regnò [Teodorico] in Italia, la ridusse in tanta grandezza, che ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 1, 55: Dal giorno che mandato fu da lei A domandar soccorso ec.
Esempio: Alf. Trag. 2, 188: A te mi serbo; infin che sorga il giorno Che tu, non pianto, ma sangue nemico Scorrer farai sulla paterna tomba.
Esempio: Leopard. Poes. 56: Tempo forse verrà ch'alle ruine Delle italiche moli Insultino gli armenti, e che l'aratro Sentano i sette colli.
Definiz: § IX. Talvolta con la medesima ellissi, e nel medesimo senso, si riferisce anche a luogo. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 126: Questa vita terrena è quasi un prato, Che 'l serpente tra' fiori e l'erba giace.
Esempio: Poliz. Pros. 61: Visitiamo.... qualche volta la libraria di maestro Zambino, che ci ho trovate parecchi buone cosette, e in greco e in latino.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 21: E basta bene ch'io l'ho messa in luogo, Che la starà com'una perla (qui si parla d'una fanciulla ben maritata).
Definiz: § X. E pure relativo di persona, dipendente da un comparativo, usato in forza di superlativo a denotare, fra simili, preminenza in checchessia. –
Esempio: Vill. G. 617: Questi fue il maggior tiranno e 'l più possente e ricco, che fosse in Lombardia da Azzolino di Romano infino allora.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 121: Egli era il piggiore uomo, che forse mai nascesse.
Definiz: § XI. E altresì dipendente da un comparativo, trovasi con relazione a un pronome dimostrativo taciuto, il quale dovrebbe essere retto dalla prep. Di. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 152: Se forse alcuni dubbj hai intorno alla fede che io ti dimostro, dove ha maggiori maestri e più savj uomini in quella [in Roma], che son qui, da poterti di ciò che tu vorrai o domanderai dichiarire?
Definiz: § XII. Che, con relazione a pronome taciuto, si usò per Quello che. –
Esempio: Machiav. Stor. 1, 165: Di tutte le Arti, che aveva ed ha più di questi sottoposti, era ed è quella della Lana.
Definiz: § XIII. Che, relativo così di persona come di cosa, per proprietà di lingua si tralascia dinanzi al verbo. –
Esempio: Dant. Inf. 28: Tal è qui meco, Vorrebbe di vedere esser digiuno.
Esempio: Comp. Din. Cron. 52: Vedessono lo strazio e la derisione facea di lui.
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 103: Quel frate, quello gli disse, fece.
Esempio: Vell. Cron. 67: Stava in case furono de' Lanfredini.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 241: Dimostrarono le parole di questa canzone assai chiaro qual fosse l'animo di Filostrato, e la cagione; e forse più dichiarato l'avrebbe l'aspetto di tal donna nella danza era, se ec.
Esempio: Poliz. Pros. 55: Lo indugio c'è stato, quando io fussi stato insensato, m'arebbe fatto conoscere l'amore ed affezione mi portate.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 8: Zenone, parte per paura, parte per il desiderio aveva di cacciare d'Italia Odoacre, concesse ec.
Esempio: Tedald. Cult. Vit. 15: Verrò ora a dimostrare i modi s'hanno a tenere, e la diligenza si deve usare nel divellere il terreno per piantare maglioli.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 404: Ancora che ciò si allegava contro a Cecina.... fusse vero.
Definiz: § XIV. E tralasciato, con l'ellissi della preposizione Con. –
Esempio: Poliz. Pros. 52: L'altra brigata è tutta sana: Pierino è con quel buon viso si suole.
Definiz: § XV. E pure tralasciato, quando si riferisce a tempo, con l'ellissi della preposizione In. –
Esempio: Morell. Cron. 284: Chi non si ritrova a que' tempi si fanno i fatti, non ne sa mai bene parlare.
Definiz: § XVI. Per pleonasmo, frequente nel parlar familiare, al Che, così con preposizione come senza, si aggiunge un pronome o una particella pronominale, indicante la persona o cosa alla quale il Che si riferisce. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Più di mille Ombre mostrommi, e nominolle, a dito, Che amor di nostra vita dipartille.
Esempio: Regol. S. Bened. 23: Quelli ch'è dato loro ne l'una gota, parano l'altra.
Esempio: Poliz. Pros. 18: Costoro son quelli li quali mai il lungo studio non infastidirono, e che le sacre Vergini hanno sempre i voti loro esauditi.
Esempio: E Poliz. Pros. 61: Ogni dì andiamo a piacere per la terra: visitiamo questi orti, che ne è piena la città.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 97: Sì! ch'io debba Aver per nuora una zambracca sucida, Che non si sa di chi la s'è figliuola?
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 111: E' non mi poteva oggi avvenir cosa Ch'io l'avessi più cara.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 30, 4: Tornavansi alla lor terra, ricchi di quella dolce mercatanzia, che il guadagnarla era costato loro non altro, che un sollazzevole diportarsi.
Esempio: Nell. Iac. Serv. 1, 11: I' ho voilsuto non solamente accordar i' prezzo,.... ma anche la caparra, che eccola qui fresca fresca.
Definiz: § XVII. Che, riferito a persona legata con un altra da vincolo di parentela, d'amicizia, di autorità, di dipendenza e simili, e quando una delle due persone sia morta, si suole talvolta, per proprietà e vezzo di lingua, porre fra il nome significante il detto vincolo e il verbo Essere. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 18: Corso Donati,.... essendogli morta la moglie, ne ritolse un'altra, figliuola che fu di messer Accerito da Gaville.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 38: Questa femmina, incontro alla quale io sono tanto crudele e fiero, è dama Beatrice, moglie che fu del caro tuo cavaliere Berlinghieri.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 2, 68: Presero Aluenda imperadrice, moglie che fu di Lottieri.
Esempio: Senec. Pist. 22: O messere, non mi conoscete voi? I' sono il figliuolo che fu del vostro fattore, al quale vo' solevate far tanti vezzi.
Esempio: Leggend. SS. M. 4, 7: Eusebio discepolo che fu del santissimo Girolamo.
Definiz: § XVIII. Che, pure per proprietà di lingua, si suole porre tra un attributo e il verbo Essere, preceduto o no da pronome, a denotare con maggiore efficacia, sì in maniera esclamativa come affermativa, la qualità che si attribuisce al soggetto del discorso. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 140: Bestia che tu se': perchè hai tu guasti li tuoi fatti e' miei?
Esempio: E Bocc. Filoc. 318: Oh cuor di ferro che fu quel di costei!
Esempio: Firenz. Pros. 2, 16: Or non sa' tu, pazzo che tu se', che s'e' fusser dieci assassini, ch'eglino non mi potrebbon rubare il mantello?
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 65: Avrebbemi finito certamente, se io, savio ch'io fui, non mi fussi aiutato da me stesso.
Esempio: Car. Lett. fam. 1, 304: Vi servirò e onorerò in tutto ch'io possa, e come affezionato di M. Gio. Antonio,.... e come degno che siete per voi stesso d'esser servito ed onorato da tutti.
Esempio: E Car. Lett. fam. 3, 172: Abbino [i sogni] l'ali ancor essi e i piedi storti, come instabili ed incerti che sono.
Esempio: Tass. Amint. 1, 1: Cangia, prego, consiglio, Pazzerella che sei.
Esempio: Dav. Oraz. 459: La morte d'un grande e molto amato signore, come perdita comune, ch'ell'è di gran bene, si dee ec.
Esempio: Bart. D. As. 2, 40: Poveri di cuore e ciechi di mente che erano! chi avea convertito il mondo alla sua fede,.... mancherebbe ora in un palmo di terra?
Esempio: Nell. Iac. Alliev. 2, 5: Gran stordita, che tu sei! Ti dico che cotesto pennino deve stare un po' più indietro.
Definiz: § XIX. In locuzioni significanti mutazione, trasformazione, accrescimento, diminuzione, e simili, Che, relativo così di persona come di cosa, ponesi tra il nome e il verbo sostantivo, o alcun verbo estimativo, usato all'Imperfetto o anche al Presente dell'Indicativo, a denotare con maggior efficacia la condizione, la qualità, o la quantità anteriore del soggetto del discorso. –
Esempio: Serdon. Stor. Ind. volg. 637: Di trecento e più che erano, si ridussero alla somma di circa ventitrè.
Esempio: Red. Esp. Insett. 110: Il qual verme, quando la gallozzola è finita di maturare,.... diventa, di verme che era, una mosca.
Definiz: § XX. Che, dipendente dal verbo Essere, e costruito con altro verbo, serve, in certe locuzioni, a dichiarare l'azione che alcuno sta facendo: il qual costrutto acquista forza di Participio presente. –
Esempio: Cecch. Ass. 5, 5: Dov'è l'Oretta? A. È su, che cuce.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 35: Dov'è ella? N. Su, Che togliea non so che.
Esempio: E Cecch. Comm. ined.58: Ch'è stato dello sposo? N. È su, Che fa l'astante a l'ammalata.
Definiz: § XXI. Che usasi in forma d'Add. denotante qualità; Quale. –
Esempio: Dant. Inf. 7: Maestro mio, or mi dimostra, Che gente è questa, e se tutti fur cherci Questi chercuti alla sinistra nostra.
Esempio: Cavalc. Esp. Simb. 1, 70: E volendoci determinare di che cose del mondo intenda, soggiunge incontinente ec.
Esempio: Petr. Rim. 2, 268: Or par, non so per che stelle maligne, Che 'l cielo in odio n'aggia.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 99: Io non so che Andreuccio, nè che ciance son quelle, che tu di'.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 93: Odi gli osti nostri, che hanno non so che parole insieme.
Esempio: Poliz. Pros. 30: Se tu sapessi che maschera e come grave t'ha messo addosso la fortuna, non lasceresti ec.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 80: E non sapendo i popolani che partiti si prendere, Giano della Bella.... dette animo ec.
Esempio: E Machiav. Rim. 388: Io ti dirò in che lato Rovinato tu sia, o in che paesi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 61: Giuoca netto: tu sai che uomo è Fazio. T. E' non sa già ancor che uomo è 'l Trappola.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 107: Io l'ho adesso Ritrovata, ed udite per che modo.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 174: Io non so che cosa sia inganno e fraude, se non è il promettere felicità agl'inesperti sotto tali condizioni.
Definiz: § XXII. E nello stesso senso, in proposizione interrogativa. –
Esempio: Dant. Inf. 3: E che gent'è che par nel duol sì vinta?
Esempio: E Dant. Inf. 31: Ond'io: Maestro, di', che terra è questa?
Esempio: Comp. Din. Cron. 8: Quelle, che mura sono?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 141: Che uomo è costui, il quale nè vecchiezza nè infermità.... dalla sua malvagità l'hanno potuto rimuovere?
Esempio: Poliz. Pros. 8: Che parole troverrò che a sì alta materia si possino aguagliare? che voce mai, che petto, o che lingua, a sì degno subietto sarà a bastante?
Esempio: Cellin. Vit. 188: Che dispiaceri ha' tu fatti a quel ribaldaccio di Ottaviano de' Medici?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 105: Ricordatevi voi Di che mal la morisse?
Esempio: Mont. Poes. 1, 244: Qual ti tocca Rimorso il core? e che ferita è questa?
Definiz: § XXIII. Pure in maniera interrogativa, Che, preposto, senz'accompagnamento d'alcun verbo, a qualche parte dell'orazione, anche ripetuta negativamente, serve a denotare sdegno, disprezzo, disapprovazione, negazione, o simili, della cosa nominata. –
Esempio: Nov. Grass. Legn. 35: Orsù, Matteo,.... lascia andare queste frascherie: che Grasso e non Grasso? fa' a mio modo.
Esempio: Machiav. Comm. 276: O padre mio? S. Che padre! come che tu abbi bisogno di padre. Che hai trovato, a dispetto di tuo padre, casa ec.
Esempio: Allor. A. Cap. 310: Ma de' gran danni miei chi mi riface? Che danni o che non danni? Poveretto, Diss'egli, assai ti fia se 'gnudo e brullo Di questo luogo ti diparti netto.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 82: S'io ho tolto costei ch'era promessa A tuo padre, io l'ho tolta perchè l'era Mia, la prima cosa; e poi l'ho fatto, Pensando fare a te piacere e utile. A. Che mie padre? che mia? che piacer? che Utile? Eh sì, Cammillo, e' ci vuol altro!
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 9: Io sono il padrone, m'intendete? P. Che padrone? Voi non piglierete niente.
Esempio: Alf. Trag. 2, 175: Ascolta.... Atride in mente Forse non ha.... E. Che forse?... Atride offeso, Atride re, nella superba mente Altro or non volge che vendetta e sangue.
Esempio: E Alf. Trag. 4, 213: Saùl, letizia accogli: Aura di guerra e di vittoria in campo Sta: con quest'alba uno spirto guerriero, Che per tutto Israèl de' spandersi oggi, Dal ciel discese. Anco in tuo cor, ben tosto, Verrà certezza di vittoria. S. Or, forse Me tu vorresti di tua stolta gioia A parte? me? – Che vincere? che spirto?... Piangete tutti.
Esempio: E Alf. Trag. 4, 264: Solo io basto A ogni pugna, qual sia. Tu, vile, tardo Sii pur domani al battagliare: io solo Saùl sarò. Che Gionata? che David? Duce è Saùl.
Definiz: § XXIV. E pure in senso di Quale, usasi in maniere esclamative o ammirative. –
Esempio: Poliz. Rim. C. 26: Ah qual divenne! ah come al giovinetto Corse il gran foco in tutte le midolle! Che tremito gli scosse il cor nel petto!
Esempio: Cecch. Comm. ined. 87: O Dio! o Dio! In che fondo son io!
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 111: Ell'are' riparato a uno Comune, E contentato ognuno. Oh che cervello!
Esempio: Magal. Operett. var. 255: Che fragranza, che gloria, che paradiso in terra e in aria!
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 1, 8: Oh che gente indiscreta in questo paese!
Esempio: E Nell. Iac. Serv. padr. appr.: Oh caro amico, che consolazione è mai la mia in rivederti!
Definiz: § XXV. Che usasi pure come Add. denotante quantità o numero; Quanto. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 319: Nè so che spazio mi si desse il cielo, Quando novellamente io venni in terra A soffrir l'aspra guerra Che 'ncontra me medesmo seppi ordire.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 209: Dio il sa che dolore io sento.
Esempio: Poliz. Pros. 52: È un piacere a vedere con quanto ordine tiene tutti que' libri, e con che diligenzia serve.
Esempio: Ar. Orl. fur. 27, 31: Quindi si può stimar che gente uccisa Fosse quel giorno.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 18: Che tempo avea? N. Un duoi anni, vel circa.
Definiz: § XXVI. E pure come Add. di quantità, riferiscesi al peso, al prezzo, all'estensione, e simili, delle cose: e in quelle locuzioni tiene spesso l'ufficio di Quale. –
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 2, 108: Informati con Guidaccio detto, a che peso il pane s'abbia a fare, e a che prezzo l'abbiano a vendere.
Definiz: § XXVII. In locuzioni esclamative o ammirative, proprie del parlar familiare posposto al verbo Essere e costruito con un aggiunto, Che serve a denotare che la cosa o persona di cui si parla ha in grado maggiore dell'ordinario la qualità significata dall'aggiunto medesimo. –
Esempio: Cecch. Servig. 4, 1: Oh i' sono Che balordo!
Esempio: Nell. Iac. Forest. 2, 3: Oh tu sei pur che ragazza incredula!
Definiz: § XXVIII. E in simili locuzioni, e nel medesimo senso, costruiscesi pure col verbo Avere e con un sostantivo. Come, per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore I' ho che fame! I' ho che sonno! e simili.
Definiz: § XXIX. Che vale talvolta anche Qualunque, Qualsiasi, Qualsivoglia. –
Esempio: Senec. Pist. 93: L'animo è la cosa che fa l'uomo gentile, il quale, di che condizione e' si sia, può inalzarsi e soprastare a fortuna.
Esempio: Cavalc. Pungil. 39: Sono alcuni cuori sì di pietra, e di sì dura e callosa coscienza, che possono fare che male che vogliono sfacciatamente.
Esempio: Nov. Grass. Legn. 2: Nel rispondere si mostrò che alcuno gliene avessi detto e non ve lo avesse potuto condurre, che se ne fussi stata la cagione.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 366: Offerta loro la cittadinanza romana, non l'accettarono; ma, che se ne fusse la cagione, si contentarono di restarsi nel loro primiero stato.
Esempio: Ambr. Furt. 5, 17: Imponetemi che altro peso più vi aggrada.
Definiz: § XXX. Lo stesso vale Che sia. –
Esempio: Bern. Orl. 32, 49: Sia maladetto chi si fidò mai, O vuol fidarsi, di donna che sia.
Definiz: § XXXI. E nel medesimo senso usasi talvolta anche Qual che, seguito dal verbo Essere. –
Esempio: Dant. Inf. 1: Miserere di me, gridai a lui, Qual che tu sii, od ombra, od uomo certo.
Esempio: E Dant. Inf. 15: Tutto che nè sì alti nè sì grossi, Qual che si fosse, lo maestro félli.
Esempio: E Dant. Parad. 22: O lume pregno Di gran virtù, dal quale io riconosco Tutto, qual che si sia, lo mio ingegno.
Esempio: Bocc. Laber. 86: Esse, qual che si sia la cagione,.... oltremisura.... dilungate sono.
Esempio: Poliz. Rim. C. 29: O qual che tu ti sia, vergin sovrana, O ninfa, o dea ec.
Esempio: Ar. Orl. fur. 6, 29: Qual che tu sii, perdonami (dicea), O spirto umano o boschereccia dea.
Definiz: § XXXII. Trovasi anche con altri verbi. –
Esempio: Dant. Parad. 11: Dell'un dirò, perocchè d'ambedue Si dice l'un pregiando, qual ch'uom prende, Perchè ad un fine fùr l'opere sue.
Definiz: § XXXIII. In forza di Sost., Che, preceduto dall'articolo Il il che, vale La qual cosa. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 59: Il che degli innamorati uomini non avviene.
Esempio: E Bocc. Vit. Dant. 52: Non si trova mai questo arbore [il lauro] essere stato fulminato; il che di niuno altro leggiamo essere addivenuto.
Esempio: Poliz. Pros. 97: Il che fu causa che i capi dei congiurati si trovassero separati l'uno da l'altro.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 80: Il che, come prima lo permise l'occasione, si dimostrò.
Esempio: Ar. Orl. Fur. 10, 32: Il che del padre e dei fratelli miei, E d'ogn'altro mio ben fu la ruina.
Esempio: Bemb. Lett. 2, 266: Il che a me sarà gratissimo.
Esempio: Cas. Pros. 2, 6: Il che acciocchè tu più agevolmente apprenda di fare ec.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 2, 202: Il che tutto con grazia.... espresse Gherardo.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 344: Il che sarà a lui di gran travaglio.
Definiz: § XXXIV. E in costrutto con preposizione articolata. –
Esempio: Bocc. Decam. 8, 238: A cui il re le commendò molto, confortandolo a maritarle. Dal che messer Neri, per più non poter, si scusò.
Esempio: Poliz. Pros. 96: Al che essi non rispondevano niente.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 112: Al che soggiunse il Ranieri: Se voi mi sostenete, monterò io.
Definiz: § XXXV. E senza l'articolo, per Il che, La qual cosa: ed usasi più comunemente in incisi da inchiudersi fra virgole o fra parentesi. –
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 139: E, che è più, questa sì fatta povertade è di molto maggiore afflizione che l'altra.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 331: E s'egli è così, che è pure, così dee ciascheduno fedele pensare.
Esempio: Petr. Rim. 1, 21: Porìa smarrire il suo natural corso; Che grave colpa fia d'ambedue noi.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 74: L'un fratello l'altro abbandonava,.... e, che maggior cosa è, e quasi non credibile, li padri e le madri i figliuoli, quasi loro non fossero, di visitare e di servire schifavano.
Esempio: Poliz. Pros. 72: Ha auto compassione ai miei bisogni, ed hassi messo nell'animo di vincer la mia mala fortuna; che voglia Dio gli riesca.
Esempio: Firenz. Pros. 1, 29: Non far così, figliuol mio, disse la volpe allora, perchè contro a' potenti non è buona a vendicarsi la forza, ma le astuzie e l'inganni, come fece a un altro uccello un gambero; che fu così. Stavasi un uccel d'acqua ec.
Definiz: § XXXVI. E in costrutto con preposizioni. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 67: Di che gli occhi miei.... presero, tra l'altre volte, un dì così fatta esperienza.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 87: Di che io, se mio padre stato non fosse, forte il riprenderei.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 144: In che non ti accorgi che non il mio peccato, ma quello della fortuna riprendi, la quale ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 388: A che null'altro rispose, se non ec.
Esempio: Poliz. Pros. 51: Ora mi ho trovato nella scarsella questa inclusa, la quale mi dovesti dare insieme con quelle, di che io non m'avidi.
Esempio: Machiav. Stor. 1, 147: A che le leggi buone, per essere dalle cattive usanze guaste, non rimediano.
Esempio: E Machiav. Stor. 1, 164: A che si aggiugneva un odio che il popolo minuto aveva con i cittadini ricchi.
Esempio: Galil. Op. fis. mat. 2, 400: Per intelligenza di che, basta solo ridurre a memoria al lettore la detta esperienza.
Definiz: § XXXVII. Che, in proposizione interrogativa, o in costrutto che abbia forza d'interrogazione, vale Che cosa, Qual cosa; e talora è ripetuto per maggiore efficacia. –
Esempio: Fr. Guitt. Lett. 35: Che fate, che? la grazia non seguitando?
Esempio: Dant. Inf. 33: Anselmuccio mio Disse: Tu guardi sì, padre: che hai?
Esempio: E Dant. Purg. 26: Dimmi: che è cagion per che dimostri, Nel dire e nel guardar, d'avermi caro?
Esempio: Petr. Rim. 2, 234: Se fu beato chi la vide in terra, Or che fia dunque a rivederla in cielo?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 184: Entrò in pensiero che questo volesse dire.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 105: Il domandarono, che quivi, così brutto, facesse.
Esempio: E Bocc. Decam. 6, 238: Che hai tu a fare con messer Lambertuccio?
Esempio: E Bocc. Fiamm. 24: Che fece Paride per costui? che Elena, che Clitennestra, e che Egisto?
Esempio: Liv. Dec. 1, 335: Che sarà.... se, innanzi che le leggi siano ferme, li consoli per loro treccherie assaliscono i novelli tribuni?
Esempio: Nov. Grass. Legn. 4: E che, rispose uno degli altri, che se gli potrebbe fare, se non ec.?
Esempio: Ar. Orl. fur. 17, 3: Che d'Attila dirò? che de l'iniquo Ezzellin da Roman? che d'altri cento?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 81: Che ci ha? che è stato? sempre tu mi vieni A sconturbare, s'io ho bene.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 5: Mi disse così: Che fa quel genio divino del signor Viviani?
Esempio: Fag. Rim. 4, 208: Accademici miei,.... E che faresti voi? io che farei?
Esempio: Metast. Dramm. 3, 190: Pur dal Senato ancora Non torna alcun! Che mai sarà? Va', chiedi Che si fa, che s'attende.
Definiz: § XXXVIII. E nello stesso senso, in locuzione esclamativa o ammirativa, per lo più ellittica. –
Esempio: Liv. Dec. 1, 341: Che più? vostre proprie cose in quale stato sono?
Esempio: Bocc. Decam. 1, 146: Ma che? le cose mal fatte e di gran tempo passato sono troppo più agevoli a riprendere che ad emendare.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 25: La donna udendo costui parlare il quale ella teneva mutolo, tutta stordì e disse: Che è questo?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 69: Ma che! nel terren morvido Ogni ferraccio vi si ficca drento.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 53: Ma che? son colpe umane e colpe usate: Scuso la natìa legge, il sesso e gli anni.
Esempio: Fag. Rim. 3, 221: Da me sentiste quanto è glorïosa; Ma che da me? meglio di me il sapete.
Esempio: Metast. Dramm. 3, 113: Ma che! Sempre l'istesso, Sesto, a dir mi verrai?
Esempio: E Metast. Dramm. 4, 180: E che vorresti? C. Il sangue Dell'audace Timante. Ch. Del mio german! C. Che! impallidisci? Ah vile!
Esempio: Mann. Ist. Decam. 459: Che più? Lippo Topo è nominato in un antichissimo libro di memorie ec.
Esempio: Alf. Trag. 1, 4: Che veggio! Carlo!
Definiz: § XXXIX. Pure in proposizione interrogativa, in costrutto con preposizione. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 35: Di che vi potete dolere o tu o ella Di me?
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 354: A che serv'ora, di grazia ditemi,..... Il tribolarvi come fate e 'l piangere?
Esempio: Segner. Mann. dec. 10, 2: Ed a che vagliono le ricchezze eccessive, se non che a soddisfare tali appetiti?
Definiz: § XL. E in proposizione non interrogativa, per Che cosa, in senso di Ciò che, Quello che. –
Esempio: Dant. Inf. 3: Ben puoi sapere omai che il suo dir suona.
Esempio: E Dant. Purg. 28: Tanto ch'io possa intender che tu canti.
Esempio: E Dant. Conv. 191: E però è da vedere che questa mente propiamente significa.
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 204: E non ristava di spiare che in ciascuna parte il suo inimico facesse.
Esempio: Petr. Rim. 2, 58: Ed agli amanti è dato Sedersi insieme, e dir che lor incontra.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 14: Io non so che voi vi dite.
Esempio: E Bocc. Decam. 8, 100: Ma credi che ti piace.
Esempio: Tratt. Benviv. 9: Chi non dona che ama, non prende che disidera.
Esempio: Leggend. SS. M. 3, 309: E non avendo che prestamente potesse dare, comandò ec.
Esempio: Poliz. Rim. C. 36: Non sa che farsi omai la gente grama.
Esempio: Borgh. V. Disc. 1, 166: Sono da' Greci, che sepper bene nelle lor cose che dirsi, chiamate ec.
Esempio: Salv. Avvert. 1, 121: Onde ben seppe che dirsi Dante, quando.... indusse Farinata a dirgli ec.
Definiz: § XLI. E nello stesso senso, in costrutto con preposizione. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 298: Non sappiendo egli ancora a che Sicurano.... volesse riuscire, gli disse Sicurano: Signor mio ec.
Esempio: S. Bern. Lett. F. 96: Acciò che sappiano di che egli hanno manco.
Definiz: § XLII. Che, dipendente da un verbo, e in relazione con un Infinito il quale immediatamente lo segua, inchiude in sè, per ellissi, un sostantivo, e denota la cagione o ragione, l'argomento, la cosa, il modo, l'occasione, la quantità, e simili, per cui o con cui o in cui si fa l'azione significata dall'Infinito medesimo. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 332: Questa novella diè tanto che ridere a tutta la compagnia, che ec.
Esempio: Fior. Virt. 23: Allora darai molto che fare alla invidia.
Esempio: Poliz. Pros. 79: In Vinegia ho trovato alcuni libri.... che a noi mancano.... Tanto che papa Ianni ha che scrivere per un pezo.
Esempio: Machiav. Pros. var. 8, 131: Arebbe tanto che guardare,.... che le sue genti e le vostre qui a fatica basterebbono.
Definiz: § XLIII. Tacesi spesso l'Infinito, quando innanzi sia espresso il verbo denotante l'azione che l'Infinito stesso significherebbe. –
Esempio: Buson. Gubb. Avvent. Cicil. 316: Dee al suo onore offerire, se egli ha che; e se egli non ha che, sì offeri suo cuore.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 73: Gittato dal mare ora in qua ed ora in là, senza mangiare, sì come colui che non aveva che ec.
Esempio: E Bocc. Decam. 2, 110: Ma dubitando, e non sappiendo che, della sua fortuna dolendosi, senza alcuna cosa toccare, quindi diliberò di partirsi; ed andava senza saper dove.
Esempio: E Bocc. Decam. 5, 55: La giovane.... in sè stessa prese buono augurio,.... e cominciò a sperar senza saper che.
Definiz: § XLIV. Talvolta il verbo taciuto è di altro Modo che l'Infinito. –
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 15: E perchè tu di' che ci dirai a bocca alcune cose, non possiamo sapere che.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 149: È ben vero che, dicendomi voi avere qualcosa che lo riserbate a bocca, non sapendo che, non posso dir nulla.
Definiz: § XLV. E costruito con la preposizione Di, preceduta talvolta dall'articolo Il il di che. –
Esempio: Dant. Conv. 200: Dico che nostro intelletto.... non puote a certe cose salire, perocchè la fantasia nol puote aiutare, e che non ha lo di che.
Esempio: Vill. M. 490: Venendo il tempo che pagare li dovea [i fiorini 15mila] e non avendo il di che,.... diede a' caporali contanti fiorini due mila.
Esempio: E Vill. M. appr.: Currado, conte di Lando, sentendo la impotenza del gentile uomo, coll'animo suo diritto e libero, dove avesse avuto di che sadisfare, cortesemente li fece accettare.
Esempio: Domin. Gov. Fam. 174: Hanno bisogno d'usarsi non spendere, quando non ci ha di che.
Esempio: Bocc. Decam. 6, 267: La fante piangeva forte, come colei che aveva di che.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 13: Veggendolo così afflitto, disse: Signor mio, che avete voi che vi soffiate così forte? Rispose l'Abate: Io ho ben di che; chè 'l Signore è per darmi la mala ventura.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 45: Cercando di che vivere e di che riscaldarsi. E 55: Il mondo avrà di che cibarle, vestirle, alloggiarle.
Definiz: § XLVI. E con ellissi delle preposizioni Di o Con. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 1, 38: Vedendo Antonio che molti avevano gravezza di lui e sollecitudine di mandarli che vivere ec.
Esempio: Panciat. Scritt. var. 47: Giovanni Sermattei, trovandosi tre figliuoli, e spesso non avendo che desinare, dava loro un pan per uno, e leggeva loro il capitolo del Varchi sopra i peducci.
Definiz: § XLVII. Che che, scrivesi disgiuntamente per Checchè, e vale Qualunque cosa, Qualsivoglia cosa. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 30: Che che 'l mondo ne dica.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 107: Comandiamo che si guardi dove che egli vada, onde che egli torni, che che egli oda o vegga, niuna novella altro che lieta ci rechi di fuori.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 189: E mai non morii nè fu' morto, che che voi ed i miei fratelli si credano.
Esempio: E Bocc. Decam. 4, 28: Ma che che se l'abbi mosso, poichè a me non si conviene di mutare il suo piacere ec.
Esempio: Albizz. R. Commiss. 1, 17: E non manchi, che che ci scriva, che spesso lo faccia.
Esempio: Bart. D. Cin. 2, 20, 34: E che che vi potesse covar nascosto, mandò ordinando ec.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 346: Il sapiente, che che egli si faccia, farà ogni cosa ec.
Definiz: § XLVIII. E in costrutto con preposizione. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 90: O che mio padre (per che che egli sel facesse) di vostra madre e di voi non ragionasse giammai, o che se egli ne ragionò ec.
Definiz: § XLIX. E nello stesso senso usasi talvolta anche semplicemente Che. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 199: Or che si sia, diss'ella, i' n'ebbi onore, Ch'ancor mi segue.
Esempio: Bocc. Decam. 3, 82: Io il dirò al marito mio, ed a' fratei miei, ed avvegnane che può.
Definiz: § L. Che che, si usò anche in forza d'Add. per Qualunque, Qualsivoglia. –
Esempio: Vill. G. 791: Ciascuno cittadino per una sua piccola utilità ditrae e froda, e mette a non calere ogni gran cosa di Comune, che che pericolo ne corra.
Esempio: Bocc. Laber. 210: Ma se per forte disavventura una zenzara si fosse per la casa udita, che che ora si fosse stata di notte, convenia ec.
Esempio: Sacch. Nov. 2, 179: Sì che io ti priego caramente, che che partito tu ti pigli, che di ciò che io t'ho detto, mai per te non se ne dica alcuna cosa.
Definiz: § LI. Che che sia, vale lo stesso che Checchessia, cioè Qualunque cosa sia, Qualsivoglia cosa; ed anche Alcuna cosa, Qualche cosa. –
Esempio: Magal. Operett. var. 227: Non c'è più chi possa sedurre in che che sia nè l'animo, nè lo spirito, nè la ragione.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 327: Socrate da principio non ebbe in animo di fare quest'innovazione, nè d'insegnar che che sia, nè di conseguire il nome di filosofo.
Definiz: § LII. Un che, Un certo che, Un minimo che, Un non so che, per lo più unito a qualche aggiunto mediante la particella Di un che di un certo che di un minimo che di un non so che di, e in relazione con un Sost. o con un Add., serve a denotare Qualche cosa di checchessia, cioè Qualche parte, grado, segno, indizio e simili, di ciò a che si riferisce. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 160: Più per un certo che di riputazione, che perchè e' ne sperasse o temesse molto.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 13: Apportassero loro un certo che di maestà.
Esempio: Red. Lett. 2, 76: Che poi il caffè abbia un certo che di virtù a similitudine dell'oppio, io lo credo.
Esempio: E Red. Lett. 2, 303: Ho bene io un chiaro che di impertinentissimo.
Esempio: Bellin. Disc. Anat. 2, 131: Una corda che ciondoli attraverso di un dito, e nol serri,.... non ci dà nè pure un minimo che di tormento.
Esempio: Magal. Lett. scient. 4: Il purissimo e purgatissimo oro sa stare i be' tre mesi nelle fornaci.... senza che il fuoco ne porti via un minimo che.
Esempio: E Magal. Lett. fam. 1, 139: Il mio assunto è.... di assegnare un modo, come alcuni corpi esalino continuamente odore senza che si faccia perdita d'un minimo che della loro sustanza.
Definiz: § LIII. E usato assolutam., vale Qualche cosa o Alcuna cosa. –
Esempio: Car. Arist. Rett. 70: Onde avviene che ci s'impara un certo che.
Esempio: Giunt. Eseq. Buonarr. 3: Se si fusse unito, ne sarebbe riuscito un certo che da non dispiacere.
Definiz: § LIV. E in forza d'Avverb., vale Alcun poco, Alquanto, Un tantino, e simili. –
Esempio: But. Comm. Dant.: Tanto accosto e tanto rasente, che non si poteva andar più là un minimo che.
Esempio: Sassett. Lett. 59: Con tutto ciò io non potetti non mi ci appiccare un certo che, come a cosa possibile a farsi.
Esempio: Soder. Coltiv. 18: Quando si piantano nelle fosse i magliuoli, si pongano a giacere un certo che.
Definiz: § LV. Fino a un certo che o Sino a un certo che, Infino a un certo che o Insino, a un certo che, vale Fino a un certo punto, grado, segno e simili. –
Esempio: Car. Rett. Arist. 1: Non è persona che fino a un certo che non si metta.... a cercar di contradire a le ragioni altrui.
Esempio: Sassett. Lett. 44: A questo ci penso in sino ad un certo che.
Esempio: E Sassett. Lett. 187: E va discostandosi fino ad un certo che.
Esempio: E Sassett. Lett. 353: Io, per dirvi il vero, credo in queste maraviglie di queste pietre bazar fino ad un certo che.
Definiz: § LVI. Alcun che, che trovasi anche scritto congiuntamente Alcunchè, usasi per Qualche piccola o breve cosa; Alcun poco.
Definiz: § LVII. Un bel che, dicesi di cosa bella o buona, che cioè sia utile, onorevole, vantaggiosa, e simili; e si adopera comunemente co' verbi Essere un bel che, Parere un bel che e simili. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 74: Mi pareva un bel che esserne fuora.
Esempio: Varch. Stor. 2, 168: Considerando il pericolo che avevano portato, pareva loro un bel che, che non si fosse proceduto più oltre.
Esempio: E Varch. Ercol. 322: Io vo' dire che egli è un bel che essere stati i primi, e che i Romani ebbero un gran vantaggio.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 18: E l'avete allogata molto bene, Perchè Lando è persona ricca e nobile, Ch'è un bel che.
Definiz: § LVIII. Un gran che, dicesi di cosa che esca dell'ordinario, di un fatto o condizione di cose non comune.
Definiz: § LIX. Figuratam. e in senso ironico, si riferisce anche a persona che reputi sè stessa, o sia da altri reputata, assai più di quello che vale o che merita; come,
Esempio: Esempio del Compilatore Costui si crede un gran che; Pareva a tutti un gran che; e simili.
Definiz: § LX. Un non so che, Non so che, Un certo non so che, e simili, sono maniere adoperate a significare Cosa, ovvero Qualità o Condizione o Proprietà, sia di cose sia di persone, la quale si vegga, si senta, o si conosca, non però così distintamente, o a fondo, da poterla specificare. –
Esempio: Dant. Purg. 2: Poi d'ogni lato ad esso m'appario Un non sapea che bianco.
Esempio: E Dant. Parad. 3: Ne' mirabili aspetti Vostri risplende non so che divino, Che vi trasmuta da' primi concetti.
Esempio: Coppett. Rim. burl. 2, 48: In la persona Avete un non so che, ch'a tutti è grato.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 227: Ma il bello fu che poi guarito, E' disson non so che, e poi trovorno ec.
Esempio: Tass. Lett. 1, 184: Mi sdegnai perchè voi vi recaste a così grande ingiuria che l'Ariosto me n'accennasse un non so che.
Esempio: Red. Ditir. 26: Sveglia nel petto mio Un certo non so che, Che non so dir s'egli è O gioia o pur desio.
Esempio: E Red. Lett. 2, 303: L'ultimo verso.... parmi che abbia un non so che di bassissimo.
Esempio: Monet. Poes. 47: Del tale e della tale un non so che Dirò, perchè scandalizzato m'ha.
Definiz: § LXI. A che, interrogativo, vale A qual fine, A qual pro, Perchè. –
Esempio: Passav. Specch. Penit. 69: A che sarebbe detta la parola di Cristo agli Apostoli?.... A che sarebbero date le chiavi a San Piero?
Esempio: Petr. Rim. 2, 114: Misero! a che quel chiaro ingegno altero E l'altre doti a me date dal cielo?
Esempio: Car. Eneid. 1, 656: A che tuo figlio con mentite larve Tante volte deludi? A che m'è tolto Di congiunger la mia con la tua destra?
Esempio: Tass. Gerus. 2, 30: A che ne vieni, o misero innocente? Qual consiglio o furor ti guida o tira?
Esempio: Dav. Tac. 1, 23: Dicendo Druso che a queste cose ci voleva l'ordine del Senato e del padre, fu dalle grida interrotto. A che venirci senza poterci crescer paghe?
Esempio: Lipp. Malm. 4, 17: Se forse, dice, tu sei stato offeso, Che fai tu della spada, il mio piloto? A che tenere al fianco questo peso, Per startene a man giunte come un boto.
Esempio: Metast. Dramm. 9, 133: Ah dunque A che più rimaner? Partasi.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 333: Dimandato a che nascano gli uomini, rispose per ischerzo:.... a conoscere ec.
Definiz: § LXII. E pure interrogativo, A che o Da che, coi verbi Accorgersi, Avvedersi, Conoscere e simili, vale A o Da qual segno, A o Da quale indizio. –
Esempio: Dant. Inf. 5: Ma dimmi, al tempo de' dolci sospiri, A che e come concedette Amore Che conosceste i dubbiosi desiri?
Definiz: § LXIII. E per A qual punto, A qual termine, riferito a faccenda, negozio e simili. –
Esempio: Grazz. Comm. 136: A che sete voi di quella faccenda?
Esempio: E Grazz. Comm. 231: Ombe'; a che sei tu del tuo piato?
Esempio: Cecch. Comm. ined. 252: A che ne siate? A. A quel medesimo, Ed a peggio qualcosa.
Esempio: E Cecch. Comm. ined. 272: Chi ama teme. A che ne siamo? B. A termine Buono ne siate, avendo voi sposatala.
Definiz: § LXIV. E pure per A qual termine, ed altresì per A qual trista condizione, usato assolutam., così in maniera interrogativa come ammirativa. –
Esempio: Dant. Inf. 6: Ma dimmi, se tu sai, a che verranno Li cittadin della città partita.
Esempio: Petr. Rim. 1, 117: Certo son che voi diceste allora: Misero amante, a che vaghezza il mena!
Esempio: Bocc. Decam. 8, 16: O se essi mi cacciasser gli occhi, o mi traessero i denti,.... o facessermi alcuno altro così fatto giuoco, a che sare' io?
Definiz: § LXV. A che fare, usato in modo interrogativo, vale A qual fine, A qual pro, Perchè. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 165: Ed a che fare racconterò io più i portici, i tempj, i porti, i teatri?
Definiz: § LXVI. A che fare, o A far che, adoperasi o rispondendo a persona che ci proponga cosa della quale non vediamo la convenienza, l'opportunità, il fine; ovvero parlando di cosa fatta da tale, che ci paia non adattato o non abile a farla. Per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Verrete a quell'adunanza? – A che fare? Oppure: A quell'adunanza venne anche il tale. – A che fare?
Definiz: § LXVII. Con che, vale Con questo che; cioè A patto che, A condizione che. –
Esempio: Legg. Sal. 11: Potranno... venderli a chi più loro piacerà; con che un anno avanti debbano farne consapevole il proveditore.
Esempio: E Legg. Sal. appr.: Possano.... concedere a' padroni licenza di poterli tagliare [i boschi] e vendere a chi vorranno; con che taglino le legna più corte di quelle ec.
Definiz: § LXVIII. Di che, vale Per lo che, Per la qual cosa, Onde; ma è maniera oggi non molto comune. –
Esempio: Comp. Din. Cron. 18: Di che si generò molto scandolo, e pericolo per la città e per ispeziali persone.
Esempio: Petr. Rim. 1, 25: Poi seguirò siccome a lui [ad Amore] ne 'ncrebbe Troppo altamente, e che di ciò m'avvenne; Di ch'io son fatto a molta gente esempio.
Esempio: Bocc. Decam. 1, 70: Di che le più delle case erano divenute comuni.
Esempio: Sigol. Viagg. Sin. 38: Venne per caso che colui, di cui egli era, lo liberò; di che quando costui si vide franco, prese amistà ec.
Esempio: Cellin. Vit. 222: Di che io fui chiamato in una di quelle sale.
Definiz: § LXIX. Nel medesimo senso trovasi anche Il di che. –
Esempio: Vill. M. 482: Il di che, avvenne ultimamente, che cinquanta cavalieri e pochi pedoni corsono e girarono il lago dintorno.
Esempio: Dat. Oraz. Cr. 24: Il di che, sì come darebbe da ridere altrui che comparisse in Mercato Nuovo con le calze intere in gamba,.... così anche chi parlasse o scrivesse con parole o locuzioni degli antichi scrittori.
Definiz: § LXX. Per che, vale Per qual cagione, Per qual fine. –
Esempio: Bocc. Decam. 2, 82: Similmente le contò dove tornasse e per che venuto fosse.
Definiz: § LXXI. Per il che o Per lo che, e talvolta anche Per che, vale avverbialm. Per la qual cosa. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 42: Per che l'una, che alquanto era più baldanzosa, disse all'altra.
Esempio: E Bocc. Decam. 3, 43: Per che io m'ho più volte messo in animo.... di volere ec.
Esempio: Gio. Fior. Pecor. 105 t.: Per lo che fu data la città a Carlo.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 53: Per il che ritenuti dai magistrati furono.... relegati nelle loro ville.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 172: Per il che se tu vuoi ch'egli mi presti Fede,.... facciam conto Che io ec.
Esempio: Soder. Agric. 49: Per il che avviene che nasce grand'impeto e moto e rinforzamento di vento.
Definiz: § LXXII. Nel medesimo senso trovasi pure Il che. –
Esempio: Nov. Grass. Legn. 3: Il che tenendosi da lui un poco scornati,.... e fantasticando piacevolemente come di questa ingiuria vendicare si potessono, disse ec.
Definiz: § LXXIII. Senza che, e anche Senza di che, posto avverbialm., vale Oltre che, Oltre a ciò. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 151: Perchè vuoi tu entrare in questa fatica.... d'andare di qui a Roma? senza che, e per mare e per terra, ad un ricco uomo come tu se', ci è tutto pien di pericoli.
Esempio: E Bocc. Decam. 7, 88: Senza che, poi ad uno gran tempo, egli non poteva mai andar per via, che egli non fosse da' fanciulli mostrato a dito.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 344: Senza che, l'azioni sue nella lega passata, e quando venne in Italia, furono tali, che ec.
Esempio: Cas. Pros. 2, 6: Senza che, le altre virtù hanno mestiero di più arredi; i quali mancando, esse nulla o poco adoperano.
Definiz: § LXXIV. In men di che, vale In minor tempo che non ci vuole a dir Che, cioè In un momento, In un attimo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 405: Eccoli fuor di qui, e un altro esercito Di qua;.... ed eccoci Tutt'a dua in men di che a porta inferi.
Definiz: § LXXV. Che è che non è, od anche Che è e che non è; maniera che usasi nel parlar familiare e che vale Ad un tratto, Da un momento all'altro, Inaspettatamente; ed altresì Ad ogni poco, Di tanto in tanto. –
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 117: Che è e che non è, una mattina Ce ne farà a tutti una schiavina.
Esempio: Cas. Rim. burl. 1, 3: E che è che non è, qualcun ti pianta.
Esempio: Varch. Ercol. 126: Sogliono alcuni, quando favellano, usare a ogni piè sospinto.... sapete; in effetto; o vero, in conclusione: altri dicono, che è che non è, o l'andò e la stette.
Esempio: Saccent. Rim. 1, 114: Che è che non è, la vespa mi pinzava.
Definiz: § LXXVI. Che è che è, Ch'è ch'è, e Che che è; maniera avverbiale adoperata a significare Ad ora ad ora, Sovente, Di tanto in tanto; e riferiscesi, più che altro, a cose od azioni che alcuno non crederebbe possibili o non si aspetterebbe. –
Esempio: Firenz. Comm. 1, 439: Quando i gioveni hanno un poco di aria, e che le fanciulle sono un poco fastidiose, com'è questa mia figliuola, che che è, mettono a romor la casa.
Esempio: E Firenz. Pros. 2, 139: Simulando nondimeno, che è che è, d'andare per ogni cosa che faceva mestiero intorno alla tavola, e, tolto alcuna cosa di nascosto, se ne andava da quella fanciulla.
Esempio: Dav. Tac. 1, 142: E gli uomini nuovi di varie terre, colonie e provincie, fatti, ch'è ch'è, senatori, ci portarono la parsimonia da casa loro.
Esempio: E Dav. Tac. 1, 220: L'usura è mal vecchio della città, e di sollevamenti e discordie, ch'è ch'è, cagione.
Definiz: § LXXVII. Che ti sa e che, trovasi usato come maniera esclamativa, a dimostrare ironicamente maraviglia di qualche fatto. –
Esempio: Allegr. Rim. Lett. 93: A ciaschedun, che di qualche mal si lamentava, chiamatolo in disparte, insegnava un rimedio, faccendo intanto saggio delle sue non conosciute medicine; ma che ti sa e che, chi, sciocco, sopra di sè sperimentat'aveva il mal ordinato medicamento, o senz'alleggerimento ritornava a lui, o con più dolore.